Cari Colleghi, da qualche anno a questa parte la nostra professione vive grandi incertezze ed il 2024 non si sottrarrà ad un trend ancora caratterizzato da motivi di grande inquietudine.
Siamo alle prese con riforme processuali che si sovrappongono quasi senza pause, dando vita a quella che ormai possiamo definire l’incertezza del diritto; con l’intelligenza artificiale che incalza inarrestabile, invadendo praticamente ogni ambito anche della professione e della giustizia; con una società in continua trasformazione, che vede amplificare le disuguaglianze e diminuire le tutele; con una instabilità politica, economica e sociale che genera conflitti in ogni dove.
Gli effetti li stiamo già vivendo. Anche se non si può ancora parlare di fuga dalla professione, è certo che quella forense non è più attrattiva come un tempo. Mai così pochi i giovani che si sono presentati agli ultimi esami di abilitazione, mai così tanti quelli che stanno intraprendendo altre strade, deviando da un percorso professionale che lascia intravedere più ombre che luci.
Secondo alcune previsioni fatte da attuariali che seguono in particolare il mondo delle libere professioni, nel 2040 gli avvocati in Italia saranno non più di 140mila, e dunque 100mila in meno rispetto ad oggi. Incredibile a pensarsi e dirsi ma probabilmente sarà così.
Siamo dunque in una fase di selezione naturale, solo i più forti, i più tenaci, i più convinti andranno avanti superando quest’epoca di transizione. E per riuscirci occorrerà cambiare rotta, lasciandosi alle spalle schemi desueti per adeguarsi a modelli organizzativi più moderni ed interattivi, ispirati alle specializzazioni ed alle aggregazioni professionali, anche e soprattutto multidisciplinari.
Nell’era della globalizzazione, delle economie di scala che esulano dai confini nazionali, di innovazioni tecnologiche che rendono sempre più impalpabile la differenza tra il reale ed il virtuale, della supremazia della tecno, c’è da prendere atto che la digital revolution interessa ogni settore della vita sociale, e dunque economia, istruzione, cultura, anche e soprattutto il mondo del lavoro. Checché se ne voglia, come ha detto e scritto Richard Susskind, “la tecnologia è destinata a diventare sempre più centrale nella vita degli studi legali e l’avvocato del futuro subirà una contaminazione con altre figure professionali” .
Ed è di queste diverse regole che l’ANF si sta facendo interprete supportando i suoi iscritti con un’informativa costante su quanto accade nel mondo della giustizia e della professione, dando vita ad iniziative di continuo aggiornamento e formazione anche in aree che potrebbero rappresentare nuovi fronti di impegno lavorativo specialistico, infine facendosi portavoce in ogni opportuna occasione delle ragioni dell’avvocatura. E più grande sarà il numero degli associati, più peso avrà la nostra voce.
I valori della nostra Associazione sono quelli dell’inclusività, della valorizzazione delle nuove generazioni, della cultura della giurisdizione e del merito. Le sfide e la mission dell’ANF sono rappresentate dalla capacità di affrontare le novità che incidono sulla futuribilità della professione e sulla sua capacità di adattarsi ai cambiamenti.
Sono queste solo alcune delle ragioni per cui Ti invitiamo ad aderire all’ANF.
Consapevole delle difficoltà del momento, nello stabilire le quote associative per il 2024, il nostro Direttivo ha ritenuto di non modificarle, confermando quelle del 2023.
Nell’aprile la campagna delle adesioni per la vita associativa 2024 contiamo sul rinnovo della fiducia da parte di chi è già aderente all’ANF e sull’apporto di quanti vorranno entrare a far parte di questa grande famiglia di avvocati che è l’Associazione Nazionale Forense.
Un affettuoso saluto.
Marcello Pacifico
(Presidente ANF Pescara)